RISPARMI DEI BUONI PASTO NON EROGATI E P.O.L.A.

POLA e risparmi BUONI pasto

Roma, 13 gennaio 2021

Stamani abbiamo incontrato la Delegazione trattante per discutere dei risparmi provenienti dalla minore spesa per straordinari e per buoni pasto non erogati al personale in smart working, nonché dei contenuti del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA).

L’Amministrazione ha preventivato il risparmio in circa 10,5 milioni di euro, che la Legge di bilancio n.178/2020 consente di destinare alla contrattazione integrativa, anche inserendo l’importo nel Fondo di Ente per l’anno 2021 o, come accennato dalla controparte, ai benefici assistenziali.

Si tratta di circa 400€ medi pro-capite che, pur con i tempi (lunghi) che saranno imposti dalla contrattazione e dalla certificazione delle somme, per CONFINTESA FP dovranno ritornare a tutto il Personale senza grandi complicazioni o formalismi di sorta.

A nostro parere, infatti, dette somme dovranno essere facilmente erogabili e riconoscibili in busta paga, visto che la norma stessa parla di “condizioni di lavoro” nelle quali si è sviluppata “la performance” e quali peggiori condizioni se non quelle del “periodo di emergenza epidemiologica” (cit. comma 870 della legge) vissuto da tutti?

 

Il POLA dovrebbe accompagnare il passaggio della modalità di lavoro agile dalla fase emergenziale a quella ordinaria. L’applicazione dovrebbe essere “progressiva e graduale” (citiamo tra virgolette le Linee guida adottate dal Ministro per la P.A. Fabiana Dadone) con un “programma di sviluppo nell’arco temporale di un triennio”. Potrà “avvalersene almeno il 60% dei dipendenti impegnati in attività che possono essere svolte in modalità agile”. In caso di mancata attuazione la percentuale si riduce al 30%.

Possiamo affermare che, visti i notevoli risultati ottenuti in termini di produttività, è interesse dell’Amministrazione raggiungere la piena attuazione e condivisione del Piano.

È interesse del Sindacato per i Lavoratori che rappresenta, generalmente soddisfatti dello smart working, meno soddisfatti di alcune condizioni di lavoro, ma ne parleremo più avanti

È interesse di tutti, compresa l’utenza, vista la qualità dei servizi prestati nelle condizioni dette.

 

L’Amministrazione non ha fornito il documento già predisposto dagli uffici, con il contributo del territorio, volendo predisporne un aggiornamento a valle dell’esito della riunione odierna con le OO.SS.. Di seguito le indicazioni del Capo del Personale, Dott.ssa Sampietro che ha guidato la Delegazione trattante.

 

Al lavoro agile avrà accesso tutto il Personale. Per i dipendenti occupati in attività non “smartabili” (es. autisti) saranno previsti percorsi ed attività formative per i periodi di smart working.

La percentuale di lavoratori che vi potranno accedere è quella prevista del 60%, da considerare nell’ambito delle singole strutture produttive.

La prestazione lavorativa in S.W. non sarà considerata con il parametro orario (le 7 ore e 12 minuti, per intenderci) ma per i compiti assegnati, svolti con flessibilità, e per i risultati da sottoporre a verifica. Previsto anche lo S.W. frazionabile, parte in presenza e parte fuori ufficio.

Si potrà lavorare ovunque, non necessariamente presso una propria postazione lavorativa fissa (n.b. diversamente dal telelavoro).

L’Amministrazione, trincerandosi dietro l’interpretazione delle norme, ha escluso le prestazioni di lavoro straordinario ed il buono pasto. Si è detta disponibile a considerare l’ipotesi di una sorta di “ristoro” per i costi sostenuti dal lavoratore.

CONFINTESA FP nell’intervento ha riportato quanto segue.

Nel metodo abbiamo proposto l’integrazione del “tavolo nazionale” con i Rappresentanti dell’O.P.I., del Gruppo paritetico Lavoro Agile e de C.U.G.

 

Il Piano dovrà essere sottoposto a costante monitoraggio dei risultati e delle criticità.

Il rapporto di lavoro “agile” dovrà conservare tutte le garanzie, i diritti e le tutele previste dal Contratto Collettivo di Lavoro.

 

Bene l’accessibilità prevista per tutto il Personale, senza vincoli per i part-time.

I rientri in presenza dovranno essere programmati per massimo due giornate settimanali.

I compiti, gli obiettivi “devono essere il più possibile frutto di un confronto ex ante tra dirigente/funzionario responsabile e dipendente, o quantomeno devono essere comunicati con adeguato anticipo in modo da favorire la responsabilizzazione di tutto il team”.

Citiamo, ancora, le Linee guida del Ministro della P.A., affinché delle norme non si prendano (o interpretino) solo quelle restrittive per i Lavoratori. Ed il neretto alla parola TEAM ha anche qualche attinenza con quanto esamineremo in merito alla Valutazione della Performance.

 

La flessibilità, più volte richiamata, si deve coniugare con il diritto alla disconnessione e ad una fascia di reperibilità ben definita.

 

La combinazione di fascia oraria di reperibilità, compiti e loro realizzazione, lascia, a nostro parere, i margini per considerare il lavoro straordinario, oltre, ovviamente, a quello dei giorni festivi.

L’erogazione dei buoni pasto, che il Ministro ha lasciato alla determinazione delle singole Amministrazioni, ma la nostra non vuole udire, dovrà essere considerato così come i ristori sopra accennati.

Queste compensazioni (per chi non piace ristori) devono derivare da somme certe, da finanziamenti strutturali e non da aleatori risparmi di spese. E la sicurezza sul luogo di lavoro? La tutela del lavoratore deve essere estesa ovunque stia lavorando.

 

Abbiamo chiesto notizie su:

telelavoro – l’orientamento dell’Amministrazione è per una conferma dell’istituto ed eventualmente una rivisitazione dell’Accordo;

dotazioni informatiche al personale – oggi il 62% dei colleghi ha a disposizione un pc dell’Istituto ed a fine 2021 la percentuale raggiungerà il 95%. Per i telefoni cellulari di servizio a fine 2021 la dotazione arriverà ad una copertura percentuale del 75% del Personale;

Selezioni B1 C1 – attendiamo notizie circa l’entità e l’esito dei ricorsi;

vaccinazione anti Covid-19  in relazione alla campagna avviata dal Ministero della Salute ed al “piano strategico” adottato dallo stesso, l’Amministazione ha confermato di aver chiesto alle strutture territoriali una rilevazione numerica e nominativa dei Lavoratori più direttamente coinvolti. Ha precisato di aver prioritariamente individuato il Personale delle strutture mediche (personale Medico, Sanitario ed Amministrativo ivi operante). Compatibilmente con i tempi del piano di distribuzione e le diverse competenze previste, abbiamo chiesto di accelerare le operazioni per il personale che sta operando in situazioni di rischio, siano essi colleghi a diretto contatto con l’utenza, quelli con riconosciute fragilità, anche al di sotto dei 60 anni e che, su base volontaria, vorranno richiedere la vaccinazione. Chiediamo anche all’Amministrazione di valutare quelle situazioni in cui i colleghi, legittimamente, non vogliono o non possono essere destinatari di vaccinazione.

 

Michele Di Lullo

CONFINTESA FP INPS

COORDINATORE NAZIONALE

 

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