ROULETTE ROSSA: il virus corre più dell’INPS.


ROULETTE ROSSA

A distanza di pochi giorni dobbiamo purtroppo ripeterci: l’INPS rincorre il Virus.

Il messaggio 4149 non dando risposte certe, ha anche provocato difficoltà interpretative da parte della dirigenza. Ne è un esempio il “giallo toscano”, non il titolo di un libro ma la vicenda di un messaggio, emanato nell’imminenza del cambio di colore attribuito a quella Regione, e di un contro comunicato stampa di quella sede, col secondo che insegue il primo al fine di stemperare quello che, a nostro avviso, era invece un gesto di buon senso: chiudere gli sportelli.

Toscana e Campania si tingono di rosso, altre Regioni in arancione e nelle prossime ore arrossiranno. Intanto, con enorme tristezza, torniamo a leggere di lutti in casa INPS.

E così sarà l’evidenza dei numeri a costringere l’Amministrazione a prendere decisioni, quelle decisioni che non ha voluto (potuto?) prendere a tempo debito.

Prima che la roulette segni rosso per tutti ribadiamo la richiesta di limitare le attività in presenza all’indispensabile, comprese quelle dei C.M.L. dove è possibile ampliare la casistica degli accertamenti con riscontri documentali. Poi, estensione immediata a tutto il territorio dei servizi telematici a distanza. Nei limitati casi in cui è imposta l’apertura, altro ancora si può fare, dallo scaglionamento e distanziamento degli appuntamenti, al rispetto delle volontarietà. Viste le restrizioni di movimento considerare la condizione dei colleghi pendolari, oppure quella dei genitori con figli in DAD, ricordando che l’obbligo scolastico è fino ai 16 anni di età.

Se, come recita il messaggio, “si rinvia al territorio l’adozione di ulteriori misure organizzative in relazioni ai provvedimenti governativi”si lasci il territorio libero di farlo!!

Trattasi della tutela della salute dei lavoratori e non di organizzazione del lavoro.

Il lavoro agile, lo smart working, chiamiamolo come ci pare, tanto sappiamo a cosa ci riferiamo, è stato condizionato da disposizioni governative. Così si giustifica l’Amministrazione.

Poi, però, nel piccolo ci si arrangia, con proprie risorse strumentali (pc e saponette wifi), fino a far usare il proprio cellulare privato per le risposte telefoniche, magari nascondendo il numero.

Siccome questa modalità di lavoro ci occuperà ancora per mesi, è urgente una disciplina contrattuale: dalla protezione della salute e della sicurezza alla definizione delle fasce di reperibilità, dal diritto alla disconnessione, fino al ristoro delle spese sostenute.

In attesa che ciò avvenga al tavolo di contrattazione ARAN, il tavolo nazionale dell’INPS, come proponiamo dalla ripresa delle attività post movida estiva, può e deve affrontare e definire un nuovo sistema di regole.


Michele Di Lullo
CONFINTESA FP INPS
COORDINATORE NAZIONALE

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