Essere “diversamente sindacalisti” oggi è una responsabilità, un impegno ed una sfida.
Siamo in un sistema in cui il sindacato ha perso la sua funzione originaria, viene spesso denigrato e messo in un angolo sia dai lavoratori, sia dall’Amministrazione, sia dall’opinione pubblica a causa dei comportamenti reiterati negli anni di tanti sindacalisti che, pensando di restare sempre impuniti, hanno difeso i propri piccoli orticelli e non il benessere comune.
Il nostro quotidiano impegno deve essere quello di restituire dignità al Sindacato, mettendoci la faccia anche nelle battaglie che, pur sembrando minoritarie, difendono alti valori.
La nostra Federazione inizia la propria storia il 18 settembre 2000 allorquando un piccolo gruppo, rappresentato dall’odierno Segretario Confederale Francesco Prudenzano, si è riunito costituendo la Federazione Intesa. La Federazione, oggi ormai maggiorenne, ha superato una numerosa serie di “prove del fuoco” anche contro i “poteri forti” e nel novembre 2017 ha deciso di continuare a percorrere la strada che consiste:
- “nell’abbandono dell’autonomia fine a sé stessa, terreno di coltura di orticelli privati fini a sé stessi. L’abbandono, pertanto, di un minimalismo mentale che comporta una ristrettezza di prospettive;
- nell’abbandono dell’antagonismo fine a sé stesso verso la cosiddetta triplice;
- nel percorso per una costruzione di un’alternativa sindacale attraverso una proposta nuova, valorizzando il meglio della esperienza autonoma e la centralità della struttura, pregio delle grosse confederazioni.
Un modo per contemperare l’autonomia con la solidità della struttura, l’indipendenza dell’iniziativa sindacale con l’unità dell’azione.
CONFINTESA FP si candida per rappresentare solo quella parte di colleghi che vuole gli strumenti e le opportunità per mettere in luce le proprie capacità individuali, che crede che sia sbagliata la distribuzione a pioggia del salario accessorio la totale assenza di valutazioni di merito, in definitiva la assoluta indifferenziazione del salario di chi lavora e di chi no.