LEZIONI DI SINDACATO
Roma, 3 febbraio 2021
Si è scatenata ieri una furiosa polemica tra le altre sigle sindacali rappresentative in INPS.
Ciò sulla base di un’intervista con considerazioni in merito allo smart working e alla “premialità” nelle Pubbliche Amministrazioni.
Non volevamo entrare in agone.
Se lo facciamo non è per unirci all’attacco concentrico di tutti contro uno essendo, nel metodo, una situazione odiosa che da Sindacato Autonomo abbiamo molte volte vissuto negli anni.
La nostra controparte è e rimane l’Amministrazione.
Potremmo farlo con considerazioni di merito, valutando almeno come azzardati certi slanci in avanti riportati nell’intervista (dato il clamore ci sembra superfluo riportarne i passaggi …).
Vorremmo immaginare che quel dato, riferito alla retribuzione accessoria (50% dello stipendio), sottenda la richiesta di incrementare i Fondi di Ente, da tempo storicizzati, fino ad arrivare a quelle dimensioni e proporzioni.
Così come siamo certi che nessuno dei riferimenti ai “premi a pioggia” e alle modalità dello smart working sia rivolto alle esperienze in INPS, ma ad Amministrazioni lontane anni luce da noi.
Possiamo farlo, più e meglio di altri, ricordando i danni causati dalle firme, da parte di certi sindacati che oggi rabbrividiscono alla lettura della sfortunata intervista.
Firme supinamente apposte su Contratti Collettivi che hanno messo a carico dei Fondi di
Ente, quindi della retribuzione accessoria, quindi delle tasche dei Lavoratori, il costo dell’Organizzazione aziendale e degli Sviluppi Professionali.
È storia antica che si ripete nel tempo. Ne riaccenniamo in seguito.
L’impulso ad intervenire, invece, è scaturito da una comunicazione giunta in tarda serata a tutte le OO. SS. e sottoscritta da centinaia di colleghi che, dopo quasi due anni, noi di CONFINTESA FP non vogliamo più chiamare “neo assunti”.
I colleghi più giovani, con la qualità delle loro argomentazioni, danno ad alcuni una vera e propria lezione di sindacato.
Contestano, loro come noi, il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, in sintesi le “pagelline”, sia nel metodo, sia per gli effetti sulla retribuzione. E non solo.
Lo diciamo subito: CONFINTESA FP CONDIVIDE AL 100% quelle considerazioni, che sono le stesse che abbiamo riportato nei nostri comunicati delle scorse settimane.
Con un sistema farraginoso la cui realizzazione, riteniamo, farà tremare i polsi agli stessi dirigenti, l’Amministrazione vuole superare perfino le tre fasce di “Brunettiana” memoria, prevedendo ben sette livelli di giudizio.
Dimentica, l’Amministrazione, che il T.E.P. è un trattamento di Professionalità e non di Produttività, non legato quindi a sterili numeri, ma a un lungo percorso di crescita delle conoscenze e delle competenze.
Sottovaluta, l’Amministrazione, gli effetti conflittuali nell’ambiente di lavoro, riproponendo una “insana” competizione per quella che è una “cannibalizzazione” della retribuzione accessoria e l’assalto alle risorse del Fondo di Ente.
Ricordano bene i sottoscrittori della lettera ai Sindacati, come noi di CONFINTESA FP ricordiamo da sempre, che ogni centesimo dirottato sulle Posizioni Organizzative, qualificate, quantificate e attribuite dall’Amministrazione, (n.b. REASSESSMENT motu proprio) è sottratto alle retribuzioni di tutti.
Ci aspettiamo, ora, che queste forze sostengano ed affianchino anche concretamente il Sindacato sulla strada del confronto che andiamo a sostenere.
Nel pomeriggio il tavolo nazionale è convocato per il “proseguimento del confronto sui criteri generali dei Sistemi di Valutazione della Performance – rivisitazione delle modalità di valutazione della performance individuale – e per il proseguimento del confronto sull’aggiornamento dei criteri generali di misurazione della Performance Organizzativa per l’anno 2021”.
Noi sappiamo da che parte stare:
CONFINTESA FP respinge il RICATTO “NO schede di valutazione = NO Accordi”.
Michele DI LULLO
CONFINTESA FP INPS
COORDINATORE NAZIONALE