OPLA’ L’O.P.I. !!

78^ settimana senza Contratto 2020, 26^ senza Contratto 2021,  anche giugno passa

OPLA’ L’OPI

Non ci sorprende che l’Amministrazione anziché convocare il tavolo sul Contratto integrativo, convochi l’O.P.I., l’Organismo Paritetico per l’Innovazione, sul tema del Change management.

Un argomento che, oggi, poco può appassionare i Lavoratori dell’Istituto.

Altre volte l’Amministrazione ha anteposto al Contratto Integrativo i suo obiettivi, imponendoli:

dal suo Sistema di Valutazione (le pagelline), al suo POLA ristretto, alla sua riorganizzazione, Reassessment, a carico dei Lavoratori, che con il loro incentivo la pagano e la pagheranno. Ora il Change Management.

CONFINTESA FP NON è contraria alle innovazionima nemmeno affascinata da concetti quali la “creazione di una visione motivante“ (sembra di ascoltare una nota imitazione di Crozza), o “accrescere il senso di appartenenza e di coinvolgimento nell‘organizzazione”.

E siamo scettici quando le novità rischiano di essere operazioni di facciata che trascurano il “benessere” del Lavoratore.

Un benessere che, si, può essere culturale, ma deve essere anche economico, riconoscendo ruoli e professionalità, e considerare la qualità della vita sul posto di lavoro.

L’Amministrazione invece continua a CHIEDERE DI PIÙ ai Lavoratori dell’Istituto, pensando all’AVERE, senza mai considerare la contropartita, il DARE.

Ignora il contesto di riferimento composto da oltre 4.000 colleghi di Area A e B e dai tanti in prima linea nelle sedi, ai quali non dà risposte nel Contratto integrativo.

Lo ribadiamo, contestando la biennalizzazione di un contratto integrativo 2020/2021 che:

    non comporta alcun beneficio economico anzi, la retrodatazione dell’eventuale aumento delle indennità, provoca una diminuzione dell’incentivo alla generalità del Personale che gli obiettivi di produttività del 2020 li ha già raggiunti. In poche parole, si è lavorato nel 2020 per un incentivo, poi ridotto rispetto alle previsioni

    lo sapevamo tutti (altro danno) che lo slittamento del 2020 all’anno in corso avrebbe impedito la possibilità di programmare progressioni con quella decorrenza.

    È matematico, infine, il ritardato pagamento dei saldi dell’anno 2020 e del TEP ai colleghi CPS che hanno maturato l’anzianità prevista.

Altra beffa, parte dei risparmi di buoni pasto e straordinario del 2020, che ope legis confluiscono nelle somme per il 2021, saranno legati alla produttività del 2021: lavori 2 e prendi 1!.

L’impegno di risorse provenienti dal futuro rinnovo del CCNL (se, quando e quante) per le progressioni, rischia di essere una promessa di marinaio.

Come fumosi sembrano essere gli impegni nei confronti dei colleghi di Area A e B o quello per lo scorrimento delle graduatorie delle recenti selezioni.

Per non parlare del silenzio (si perdoni il gioco di parole) sulla Vigilanza, ormai negletta.

 

Michele Di Lullo – CONFINTESA FP INPS – COORDINATORE NAZIONALE

 

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