PIANO DEI FABBISOGNI 2021/2023, CONCORSI, SELEZIONI…68^ settimana senza Contratto 2020, 16^ senza Contratto 2021, ma la prossima …
Piano dei Fabbisogni, concorsi e selezioni…
Roma, 20 aprile 2021
Nel pomeriggio al tavolo nazionale la Delegazione trattante ha illustrato il Piano triennale 2021/203 dei Fabbisogni di Personale. Queste le assunzioni previste nel triennio:
Se è vero che il fabbisogno di personale deve rispettare il limite finanziario di spesa complessiva previsto dalle norme, poco più di un miliardo di euro, è vero anche che all’interno della dotazione organica è possibile modulare quella dei singoli profili per ottenere lo stesso risultato.
È, quindi, una scelta dell’Amministrazione quella di non adeguare la consistenza dell’Area B e di non prevedere concorsi per questa Area, come recentemente banditi da altre amministrazioni (es. Ministero Esteri e Agenzia dogane) pregiudicando, così, lo sviluppo professionale del Personale dell’Area A. Una promessa mancata.
I nuovi fabbisogni previsti in C1 consentiranno quasi mille passaggi interni nel biennio.
Se ciò apre lo spiraglio per l’utilizzo delle graduatorie delle recenti prove per i passaggi di Area, nulla cambia rispetto al requisito del titolo di studio per la partecipazione a future selezioni. Anche in questo caso la soluzione non esaurisce il problema.
In sintesi non è, e non è solo con la reiterazione delle prove di selezione interne che si cancella il fenomeno del mansionismo del Personale delle Aree A e B ed il mancato riconoscimento dello sviluppo professionale.
L’occasione dell’apertura della contrattazione all’ARAN, preceduta dall’impegno unitario delle sette sigle sindacali rappresentative nel Comparto Funzioni Centrali affinché tra le priorità ci sia quella di un “..nuovo sistema di inquadramento e classificazione del personale (ordinamento professionale)..” , potrebbe essere la sede dove risolvere l’annosa questione.
Il pensiero va al passato, al DPR 285/88, alla rilevazione delle mansioni ed ai nuovi inquadramenti: si può fare!!!
Attenzione: l’argomento dell’ordinamento professionale riguarda tutti. Interessa anche il Personale cui sono affidati incarichi di responsabilità e di gestione di strutture complesse che, oggi, vede riconosciuto il suo ruolo solo nel “sistema indennitario”, con oneri a carico delle disponibilità per le retribuzioni accessorie di tutti, anziché in una specifica Area Quadri, come nelle proposte contrattuali di CONFINTESA.
Nonostante la rilevanza del numero degli ingressi, a conclusione del triennio l’Istituto si troverà comunque con una carenza di organico che sfiorerà le duemila unità. La sensazione è che l’Amministrazione voglia in qualche modo riorganizzare (reassessment) le attività produttive anche considerando questo dato. Se poi facciamo riferimento ai compiti che periodicamente vengono scaraventati sulle scrivanie dell’INPS, il risultato non può che essere un incremento dei carichi di lavoro sul Personale.
I nuovi ingressi incoraggeranno la richiesta di procedure di mobilità nazionale che potranno avere tra gli obiettivi virtuosi anche quello di un riequilibrio delle dotazioni di Personale nelle sedi particolarmente interessate dai pensionamenti (previsti dall’Amm.ne in circa 5.000 unità nel triennio).
Mentre guardiamo positivamente alle assunzioni per il profilo informatico, se finalizzate ad un processo di re-internalizzazione delle attività, non comprendiamo l’assenza di analoghe iniziative per il profilo tecnico (geometri) e ancor meno per quello sanitario, visti anche i numeri ipotizzati per le nuove assunzioni di Dirigenti Medici, nonché la previsione di reclutamento di personale in comando da altre Amministrazioni per uno/due anni.
Silenzio assoluto dell’Amministrazione sulla vigilanza ispettiva.
Circa lo svolgimento delle prove concorsuali l’Amministrazione sembra indirizzata ad adottare le modalità semplificate previste dal D.L.n. 44/2021, in particolare con l’unica prova scritta e quella orale in video, senza però considerare i titoli nella preselezione.
Molte le ipotesi sulla proroga dello stato di emergenza per il Covid che scade il 30 aprile p.v. e l’interesse per i suoi effetti sul ricorso allo smart working.
Si parla del 30 giugno o del 31 luglio. È del tutto evidente che l’Amministrazione non potrà che attendere l’esito del prossimo imminente Consiglio dei Ministri (domani o giovedì).
Intanto sappiamo che è partita una rilevazione del Personale in situazione di fragilità propria o dei propri familiari che più sarebbero penalizzati dai rientri in sede e dai meccanismi del POLA ristretto.
Michele Di Lullo
CONFINTESA FP INPS
COORDINATORE NAZIONALE