LA PERFORMANCE ALL’INPS
Roma, 15 gennaio 2021
Si è conclusa ieri la “due giorni” di riunioni del tavolo nazionale. All’o.d.g. la proposta di modifica del “Sistema di Valutazione della Performance per il Personale delle Aree A, B e C”.
Potremmo ripetere: “NO alle pagelline”, “CONFINTESA FP boccia il ricatto: o la valutazione o niente contratto”.
Possiamo riproporre il comunicato dello scorso 10 dicembre, data della prima riunione sull’argomento, riportando che: .. riteniamo inaccettabile che siano subordinate la firma del Contratto Integrativo e la salvaguardia del T.E.P., o le modalità dello Smart Working (cioè le condizioni del P.O.L.A.) alla modifica del Sistema di Valutazione ed all’introduzione delle pagelline basate anche sui “comportamenti” del lavoratore. A nostro parere è pretenzioso che si ipotizzi un peso della valutazione individuale superiore addirittura a quanto indicato nelle Linee guida redatte dalle Funzione Pubblica e, tra l’altro, con fattori e pesi identici per Lavoratori inseriti nelle tre diverse Aree A, B e C. Oggi sono previsti ben 5 coefficienti di merito individuale a disposizione del “valutatore”: bastano questi. Infine è sconosciuta la quota di disponibilità finanziarie da destinare alla performance individuale e, quindi, ignota la reale ricaduta sul Personale.
La novità del giorno è stata la presentazione di un paio di schede, delle quali si può anche apprezzare lo sforzo intellettuale ed il loro valore accademico. Temiamo, invece, che qualcuno sia smanioso di tornate in fretta al “7 in condotta”, al “bravo ma non si applica”, mettendo nelle mani della Dirigenza uno strumento pericoloso, forse anche per la stessa Dirigenza.
La performance del Personale dell’INPS, infatti, è testimoniata con costanza pluriennale, con certezza, con oggettività, dai dati di produttività. Un’oggettività palese o perlomeno meno discutibile dei discrezionali voti di una pagellina.
Che dire, poi, di una valutazione che, a parere dell’Amministrazione, sarà funzionale alla formazione ed allo sviluppo delle professionalità? Come sanno bene tutti, in particolare i colleghi delle Aree A e B, che non hanno potuto partecipare ai passaggi di Area, abbiamo ricordato all’Amministrazione che si possono possedere le migliori competenze, grandi esperienze e ottimi risultati, ma il titolo di studio resta indispensabile per i passaggi.
L’Amministrazione continua a temere l’ombra minacciosa dei Ministeri vigilanti e della loro mancata approvazione dei nostri Contratti integrativi, se privi di un adeguato peso per la valutazione individuale: noi non lo capiamo, noi lo rifiutiamo.
L’INPS anche, soprattutto in questi lunghi mesi di emergenza, ha dimostrato di essere caposaldo del welfare del Paese, come dimostrato anche dalla sequela di DPCM che sul nostro Istituto hanno scaricato compiti e mole di lavoro incalcolabile.
Ai Vertici dell’Istituto, quindi, non mancano argomenti per difenderlo e per difendere tutti i suoi Lavoratori, in queste ed in altre vicende.
Michele Di Lullo
CONFINTESA FP INPS
COORDINATORE NAZIONALE