ANNO 2021: UN PAESE ANCORA DIVISO IN 3 COLORI VIVACI? IL RISCHIO PER TUTTI DI TONI GRIGI? LA VOLONTA’ DI RISOLLEVARCI.
Si apre un anno nuovo, in un clima di forte angoscia per lo stato emergenziale che quotidianamente viviamo. Come cittadini e come funzionari dello Stato, in capo a noi anche la responsabilità di contribuire alla tenuta ed alla ripresa del Paese.
Ciò premesso e senza voler travalicare i compiti e la missione del sindacato aziendale, rimanendo nel nostro ambito, ci accingiamo ad affrontare nuove sfide ed anche le molte partite ancora sospese, basti pensare al Contratto Integrativo 2020 ed ai passaggi interni alle Aree che la Delegazione trattante si è incaponita a non considerare entro l’anno appena trascorso.
L’Amministrazione, sentite le OO. SS., dovrà adottare il P.O.L.A. entro il prossimo 31 gennaio, individuando modalità attuative del lavoro agile per almeno il 60% dei dipendenti e “garantendo che gli stessi non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera”.
Intanto sottolineiamo che le penalizzazioni ci sono già state e sono di carattere economico.
Ciò è talmente vero che nella Legge n. 178/2020 (la Legge di bilancio 2021) il Parlamento si è preoccupato, in considerazione del periodo di emergenza epidemiologica ed in deroga all’art. 23 del D.Lgs 75/2017, di destinare alla contrattazione integrativa i risparmi derivanti dal non utilizzo delle somme per prestazioni straordinarie e per i buoni pasto.
Resta ora da quantificare l’entità del risparmio.
È del tutto evidente che per CONFINTESA FP quelle somme, derivanti dai sacrifici del Personale in quanto singoli lavoratori, a quei singoli dovranno ritornare, con quale formalismo all’interno del Contratto Integrativo 2021 lo valuteremo.
È partita nei giorni scorsi la campagna di vaccinazioni anti Covid-19. Il Ministero della Salute ha adottato un “piano strategico” con le linee di indirizzo per garantire standard uniformi, monitoraggio e valutazione della campagna vaccinale. Uno dei compiti principali, diremmo tra i più delicati è, sarà, la definizione e la stima delle dimensioni dei gruppi prioritari a cui offrite la vaccinazione, con particolare riguardo all’età ed a fattori di rischio. Sono specificatamente indicati gli operatori sanitari e socio-sanitari, gli ultrasessantenni, le persone con comorbidità.
Attendiamo dall’Amministrazione una sollecita e dettagliata informativa sull’argomento.
Raccogliamo, infatti, le preoccupazioni di tanti colleghi non solo sanitari e non solo operanti nelle strutture sanitarie dell’Istituto, ma anche di quanti operano nei paraggi, cui si sommano i colleghi a diretto contatto con l’utenza e quelli con riconosciute fragilità, anche al di sotto dei 60 anni che, su base volontaria, vorranno richiedere la vaccinazione.
Poi c’è il reassesment … ma quella è un’altra storia.
CONFINTESA FP INPS
Michele DI LULLO